I Solisti Aquilani al MAXXI di Roma
21 Novembre 2025 19:00Roma, MAXXI - Via Guido Reni, 4a
Dove e quando
- 21 Novembre 2025 19:00
- Roma, MAXXI - Via Guido Reni, 4a
Omaggio a Luigi Dallapiccola e Aldo Clementi
Artisti
I SOLISTI AQUILANI
Davide Moro violino
Hinako Kawasaki violino
Emanuele Ruggero viola
Simone De Sena violoncello
Giulio Barbieri clarinetto
Massimo Buonocore clarinetto
Mark La Regina clarinetto
Flavio Serafini flauto
Sarah Claudia Müller soprano/mezzo soprano
Brani
Musica, parola, visualità: Luigi Dallapiccola e Aldo Clementi
Omaggio a Luigi Dallapiccola (a 50 anni dalla morte) e ad Aldo Clementi (a 100 anni dalla nascita)
a cura di RAFFAELE POZZI Professore ordinario di Musicologia e Storia della Musica all’Università Roma Tre
LUIGI DALLAPICCOLA (1904 – 1975) Due liriche di Anacreonte per soprano, clarinetto piccolo, clarinetto, viola e pianoforte
Quattro liriche di Antonio Machado, per soprano e pianoforte;
Goethe Lieder, per soprano e tre clarinetti
ALDO CLEMENTI (1925 – 2011) Reticolo: 4 per quartetto d’archi
B.A.C.H. per pianoforte
Concertino per flauto, clarinetto, pianoforte, 2 violini, viola, violoncello
Altre informazioni
Nell’opera di Dallapiccola il rapporto tra la parola poetica e la musica ha un ruolo rilevante in tutto l’arco della sua produzione. Il concerto ne propone tre esempi. Il primo, Due liriche di Anacreonte per soprano, clarinetto piccolo, viola e pianoforte (1945), è legato alla traduzione di Salvatore Quasimodo dei poeti lirici greci uscita nel 1940 per le edizioni di Corrente. Quattro liriche di Antonio Machado per voce e pianoforte (1948) mette in musica quattro poesie del grande poeta spagnolo. Il compositore, con il suo nuovo linguaggio dodecafonico interpreta efficacemente i temi della solitudine e della dolorosa condizione umana al centro del mondo poetico dello scrittore spagnolo. Nei Goethe-Lieder per voce femminile e tre clarinetti (1953), l’autore opera una scelta di poesie dal West-östlicher Divan di Goethe. Ancora una volta Dallapiccola sceglie brevi testi, ispirati alla forma arabo-islamica del ghazal, parte di un’opera che presenta una sorta di dialogo immaginario tra il poeta tedesco e il poeta persiano Hafez (1315-1390).
In Aldo Clementi, la dimensione della visualità e l’incontro con la pittura Informale sono stati determinanti nell’individuazione del suo itinerario creativo. Dagli anni Sessanta in avanti, il compositore ha trovato ispirazione e convergenze, in particolare con le esperienze ottico-percettive di pittori quali Achille Perilli, Piero Dorazio, Victor Vasarely e della Optical-Art. Lo testimoniano le textures statiche, il continuum sonoro delle opere in programma: Reticolo: 4 per quartetto d’archi (1968); B.A.C.H. per pianoforte (1970); Concertino per flauto, clarinetto, pianoforte, due violini, viola e violoncello (1999).
