I Solisti Aquilani al Teatro Olimpico di Vicenza

con SONIG TCHAKERIAN
Artisti
I Solisti Aquilani
Sonig Tchakerian violino
Brani
Gustav Holst (1874-1934)
St. Paul’s Suite Op. 29 n. 2 per orchestra d’archi
Jig: Vivace, Ostinato: Presto,
Intermezzo: Andante con moto
Finale: (The Dargason) Allegro
Tigran Mansurian (1939)
Concerto n. 1 per violino e archi
Dmitry Shostakovich (1906-1975)
Chamber Symphony op. 110 A per orchestra d’archi
Largo, Allegro molto, Allegretto, Largo
Altre informazioni
Sonig Tchakerian, violinista di origine armena, vive l’infanzia ad Aleppo, dove inizia a suonare il violino con il padre, appassionato musicista. Studia con grandi maestri, diversissimi tra loro come Guglielmo, Gulli, Accardo e Milstein.
Alle Settimane Musicali al Teatro Olimpico di Vicenza crea esperienze intense e coraggiose con musica da camera, danza, elettronica, jazz, poesia, prosa, testi sacri e prime esecuzioni. Docente di violino nell’ambito dei corsi di Alto Perfezionamento dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia in Roma, da sempre si dedica con passione e affetto all’insegnamento.
Suona un magnifico G. Gagliano (Napoli, 1760)
La sua discografia comprende le Stagioni di Vivaldi Seasons and Mid Seasons (Decca 2015), le Sonate e Partite per violino solo di J. S. Bach (Decca 2013), i Capricci op. 1 di Paganini, le Sonate op. 23, 24 e 47 “Kreutzer” di Beethoven, inserite da Deutsche Grammophon nella Beethoven Collection (2010), il Concerto di Barber e la Serenata di Bernstein, l’integrale dei Concerti di Haydn, il Concerto n. 5 di Vieuxtemps e il Rondò capriccioso di Saint-Saëns, l’integrale per violino e pianoforte di Ravel , l’integrale dei trii di Beethoven, Schumann e Schubert con il Trio Italiano.
L’ultima avventura discografica di Sonig l’integrale dei Concerti di Mozart con OPV e le straordinarie cadenze di Giovanni Sollima.
Scritte per lei composizioni da Ambrosini, Bacalov, Boccadoro, Campogrande, dall’Ongaro, Mosca, Perocco, Sollima. Bacalov le ha dedicato una sua versione per violino e archi delle Stagioni di Piazzolla.
Vive un’inquieta voglia di cercare oltre ed esplorare esperienze nuove tra incontri con il jazz, performance di Bach a confronto con le sacre pagine di Anselmo d’Aosta o a colloquio con Dante, viaggi di concerti e incontri alla riscoperta delle origini armene.
Radici e futuro, per lei due realtà da non tradire.